lunedì 9 settembre 2013

Oggi bevo: Gattinara DOCG 2004 - Petterino

E' stata una bottiglia discussa.
Bevuta alla cieca (il 2001) qualche tempo fa, un palato ben più esperto e attento del narratore non lo beccò.
E li iniziò la discussione sulla non tipicità di questo Gattinara che, secondo il sostenitore della tesi difettava in potenza secondo i canoni della zona.
Prendendo ad esempio i nomi più famosi verrebbe da dire che ha ragione, è anche vero che la famiglia Petterino fa Gattinara ormai da parecchi anni e sempre allo stesso modo.
In ogni caso bicchieri vuoti e discussione chiusa.
Tempo dopo, si stava assaggiando qualche annata di pinot nero.
Mi arriva un bicchiere, un bel rubino granata, brillante e lucente. Il profumo tracima letteralmente dal calice: lo sentivi a tre dita di distanza. Un fruttino rosso, una fragolina di una dolcezza e fragranza da strapparti un sorriso. Il sorso era un mix vibrante di acidità, tannino e beva assassina. Sottile, succoso, teso, davvero buono.
Ormai avevo in testa il pinot, mi ero fissato su uno lavorato in acciaio venuto particolarmente bene.
Niente di più sbagliato: Gattinara Petterino 2004. Ultima annata in commercio a 9 (nove!) anni dalla vendemmia.
Giusto il colore poteva svelarne l'età. Dai profumi non avrei detto la metà, giuro.
Se questo da un lato conferma la poca tipicità (attualità?) dall'altro rivela un vino di una bontà disarmante, forse anacronistico, che non vuol essere il primo della classe e, con la consapevolezza di non essere il migliore, se ne frega e va sereno per la sua strada.
Il 2001 nella foto lo abbiamo stappato dopo il 2004, buono, molto buono, molto più nebbiolo. Però gli ho preferito il fratellino più giovane.
Ah, quasi dimenticavo: per 7 (sette) € in cantina, credo. Fate voi...

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