venerdì 15 febbraio 2013

Oggi scrivo: 8-2-2013, breve cronaca di una serata tra amici

Andava fatta, 'sta cena andava fatta: io, Riccardo e, finalmente, Marco Riva. Mancava solo Cristian.
Proprio Marco e insieme a Cristian li ho conosciuti grazie al blog e alla rete (sempre sia lodata) e alla passione comune per il buon bere. Siamo diventati amici e tra una sbevazzata e l'altra mancava solo la cena a casa mia.
Abbiamo stappato in ordine sparso: pinot grigio Kofererhof '09, Stella Flora '04 Maria Pia Castelli, pinot nero Arfena '07 Andrea Picchioni, verdicchio riserva Gli Eremi '10 La Distesa, Coulee de Serrant '04 Nicolas Joly e, portate infidamente coperte da Marco, rosso Conero La Gattara '04 di Fattoria San Lorenzo e uno strepitoso friulano bianco: Ronco delle Acacie 1992 di Abbazia di Rosazzo (Vigne di Zamò).
I preferiti: Ronco delle Acacie 1992 su tutti, all'alba dei 21 (!!!) anni è ancora perfettamente godibile: integro, evoluto e composto, davvero buono. Il verdicchio di Corrado Dottori, teso come una corda di violino eppur già pronto e buono da bere, il rosso Conero di Natalino Crognaletti, un filo rustico ma potente e gustoso.
Mica male il pinot Grigio di Kofererhof, anche se non ha incantato la platea è comunque finito prima del previsto, il pinot nero di Andrea Picchioni, svelatosi nella serata ma senza mai conquistare gli animi.
Stella Flora, bottiglia andata. Lavandino.
Ed eccoci al vero cruccio della serata: Coulee de Serrant. Pagata sessantaquattro euri dal sottoscritto un paio d'anni fa. Alcolico, residuo zuccherino e mancanza di nerbo. Giallo dorato, bello a dir la verità. Non mi è piaciuto, e nemmeno agli altri.
Alla fine all'una di notte ci siamo trasferiti al Vinodromo, dove lavora Cristian per un caffè.
Alle tazzine di caffè si si sono sostituiti calici di fiano (Cupo 2008) e Barolo (Flavio Roddolo 1994), quest'ultimo portato da Michele alle 2.30 del mattino.
Che fai, non te la bevi una boccia di Flavio Roddolo a quest'ora?
A lui abbiamo fatto assaggiare la mezza bottiglia avanzata di Coulee de Serrante: non solo non è piaciuta ne a lui ne a Cri, ma Michele, che ha avuto la fortuna di berla più volte, parla chiaramente di bottiglia sfigata e mal conservata. E vabbè, mi toccherà riprovare, passerà del tempo però...
Più tardi si è aggiunto al gruppo anche Alberto Piras, sommelier del ristorante Cracco e tra una chiacchiera e un bicchiere sono tornato a casa erano quasi le quattro del mattino.
Era avanzato giusto un mezzo calice di rosso Conero, mi spiaceva lasciarlo li...
E buonanotte.
P.S.: ho saputo che proprio Alberto Piras ha avuto un brutto incidente in moto. Spero che possa tornare in sella e a sbicchierare in fretta, il mio augurio, da amante del vino e da motociclista.

1 commento:

  1. Che serata Gabriele!!
    Grazie dell' invito, è stato un vero piacere!!

    Cmq mi diverto troppo a contestare i vini "vecchi" alle 3 del mattino. Penso lo farò sempre, sappilo!

    AHhhhhhhhhhhhhhhhh

    Ciao!

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