Cena informale, Riccardo ai fornelli: stuzzichini vari, pasta e fagioli e stinco di prosciutto.
Da bere cabernet sauvignon: quattro etichette debitamente stagnolate e proposte due per volta.
Niente appunti scritti (strano...), solo chiacchiere tra amici.
Il primo vino è scuro e cupo, compatto, giusto l'unghia tira al rubino. Tanta roba. Al naso niente, completamente muto. Con un po' d'ossigeno inizia ad aprirsi su toni di frutta nera, leggero vegetale. Fa fatica a spiegarsi ma sembra nascondere una grande materia ancora compressa.
In bocca è potente, concentrato e molto gustoso anche se di non semplice approccio, nonostante la materia si beve molto bene, buona freschezza e buon equilibrio.
Il secondo è decisamente meno concentrato (cromaticamente) e con un naso dal frutto ammiccante, molto cicliegioso e dolce.
Il sorso è più snello (filtrato) e glicerico. Morbido, levigato.
Il terzo vino è anche lui molto scuro e concentrato, al naso esplode frutta nera, anche in confettura, spezie e fresche sfumature vegetali e un fighissimo accento minerale, gran carattere.
Sorso vivo, potente e largo ma tutt'altro che stancante, ricco di sapore. Equilibrio eccellente.
Il quarto vino gioca sulla linea del secondo: un frutto più fresco e dolce, leggera vaniglia. Bocca di bel volume ma priva della materia del numero tre. Ben fatto sicuramente ma poca personalità.
Ecco la classifica:
1° classificato il vino n.3: Alessandro 2007 Prov. di Pavia IGT -
Stefano Milanesi
2° classificato il vino n.1: Prima Luce 2008 Colli di Faenza rosso DOC -
Costa Archi
3° classificato il vino n.2: AA Cabernet Sauvignon Riserva 2009 Puntay -
Erste + Neue
4° classificato il vino n.4: AA Cabernet Mumelter Riserva 2009 -
Cantina di Bolzano
Tutte e quattro belle bottiglie senza dubbio. Ma i vini artigianali di Stefano Milanesi e Gabriele Succi si staccano nettamente dagli altri due. Sicuramente sono interpretazioni più muscolose e personali, ma riescono ad esprimere un'energia che gli altri due semplicemente non hanno.