martedì 10 maggio 2011

Oggi scrivo: Super Whites, Milano 2011

Ho saputo di Super Whites solo ieri mattina grazie al blog di Alessando Marra Stalci di Vite. Ecco come è andata.
1a premessa: ho perso il libricino con gli appunti sui vini degustati*, ci provo lo stesso, andrò a memoria.
2a premessa: l'annata. La maggior parte dei vini era proposta nell'ultima vendemmia e, spesse volte, si trattava del 2010. Francamente io, appassionato ma poco avvezzo alle degustazioni seriali, ho avuto difficoltà a "leggere" vini secondo me troppo giovani.

Si parte: stampati nella meoria nonostante tutti i calici prima e dopo sono il pinot grigio 2006 Sialis (non era in programma) di Franco Terpin, davvero un mondo a parte; tutta la batteria de La Castellada, anche questa del 2006, con un plus particolare per il friulano, eccellente anche la ribolla macerata due mesi e affinata in legno grande; Roncùs Vigne Vecchie 2007, da brividi. In degustazione c'erano anche annate più vecchie che non sono riuscito ad assaggiare.
Altri vini che mi sono piaciuti: Zidarich, Venica & Venica, Castello di Rubbia, il Segrè (sauvignon) de Il Castello di Spessa, il Vignis di Siris di Mario Drius e altri di cui, purtroppo, ho scordato i nomi.
Location patinata e servizio impeccabile. 15€ ben spesi.

*: sto seriamente pensando di adottare l'antiestetica e odiata pratica dello "sputo", altrimenti, per quanto poco vino si beva ad ogni assaggio, la degustazione diventa davvero dura.
Qualcuno potrebbe suggerirmi di bere meno.
Bene, quest'ipotesi non è contemplata.

4 commenti:

  1. Ciao Gabriele,
    non sapevo dell'evento, sarebbe stato bello partecipare.
    Qui vicino a casa mia in novembre fanno sempre
    una rassegna di produttori biologici e biodinamici italiani e francesi.
    Lì ho conosciuto Terpin, adoro i suoi vini,sempre molto espressivi e messi sul mercato quando sono pronti.
    Il mio preferito è lo Stamas Bianco, un blend delle classiche uve del Collio.
    Lo trovo sempre splendidamente bilanciato.
    Lo scorso anno mi ha portato una bottiglia del 1999, era ancora perfetto.
    Mi piacciono anche gli altri, con le loro tipicità a volte spiccate, ma sempre garbate.
    Speriamo di incontrarci in qualche degustazione.
    P.S. per lo sputare, non è il massimo, ma in quei casi lì è consigliabile, altrimenti anch'io dopo una decina di assaggi non riesco più a concentrarmi.
    Se lo fai, riesci a concederti qualche cosa in più.
    Ciao.

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  2. Ciao Daniele, io ho conosciuto i vini di Franco Terpin ad Agazzano, ne sono rimasto affascinato. Mi piace la macerazione, sui vini del Collio in particolare. Sarà la loro storia, le uve che ben si prestano e il talento dei produttori ma a quei vini riconosco un plus che ad altri manca. E trovo i vini di Terpin molto misurati ed espressivi. Il pinot grigio però fa storia a se: che non sai se è un bianco o un rosso e straborda personalità. Mi piacerebbe farlo assaggiare alla cieca a mio padre e sentire cosa dice.

    Sputare: probabilmente lo farò, ma controvoglia. I vantaggi sono indubbi ma l'estetica del gesto proprio non mi piace. E non lo sputare in se, ma lo sputare il Vino, per giunta col produttore davanti.
    Pazienza, me ne farò una ragione.
    A presto!

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  3. Ottimo, se vieni ad Agazzano potrebbe capitare di incrociarci.
    L'altro must è Vinidivignaioli a Fornovo in provincia di Parma, agli inizi di novembre.
    Prova a dare un'occhiata al sito internet.
    I produttori sono quasi gli stessi, con qualche incursione francese, una volta erano molto di più i francesi.
    Se vieni da Milano, allunghi la strada di 70-80 Km ma puoi fare tutta autostrada, uscendo a Fornovo sulla Cisa.
    Segnatelo che ci troviamo lì.
    Ciao.

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  4. Fornovo mi manca ma è un sacco che voglio andarci. Che sia questa la volta buona...
    A presto, ciao!

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