giovedì 22 aprile 2010

Oggi bevo: Bonarda IGT 2006 - Fausto Andi

Per comprendere i vini di Fausto Andi bisognerebbe conoscere lui prima di tutto perché, i vini, sono il prodotto finale di un progetto molto più ampio che si basa su concetti tanto alti quanto condivisibili. Banalmente potrei riassumerli citando la pratica biodinamica in agricoltura, ma questo è solo un aspetto, o dell'integrazione con altre realtà che ha portato alla nascita di laboratori per la trasformazione della frutta con l'aiuto di ragazzi disabili e che sempre a seguito di questo progetto accredita l'azienda come fattoria didattica riconosciuta, o ancora dell'agriturismo ristrutturato interamente con materiali di recupero vecchi anche 500 anni con tecniche tradizionali e andate ormai in disuso.
Insomma, i vini di Fausto Andi sono figli di tutto questo, hanno un' identità precisa che nasce dalla coesistenza del pensiero e l'idea dell'uomo con la natura, dalla tradizione e dall'innovazione.
In questi due giorni ha accompagnato la mia tavola la bonarda, forse il vino più semplice che Fausto produce, o meglio produceva.La bonarda vivace (che poi non è una bonarda ma un IGT) in questione è millesimo 2006 ed è l'ultima che ha fatto. Perché? Semplice: secondo lui un grande vino rosso non può andare in bottiglia nella primavera successiva alla vendemmia. Così nel 2011 uscirà un vino frutto dell'assemblaggio delle annate '07 e '08 maturate in legno più la '09 che ancora carica di zuccheri permetterà la rifermentazione in bottiglia. Semplice no?
Tornando alla "nostra" bonarda: è un blend fatto dal 85% di croatina e dal restante 15% diviso tra 9 vitigni autoctoni persi nel tempo che l'azienda sta recuperando, vinificazione tradizionale in rosso e rifermentazione in bottiglia, non ha etichetta ed ogni bottiglia è dipinta a mano e diversa dalle altre.Versato nel calice la spuma è svelta a sparire e lascia che l'attenzione si concentri sul rubino brillante, compatto e di belle trasparenze luminose.
I profumi si sono arricchiti dalla permanenza in bottiglia restano comunque fragranti con un bel frutto in primo piano, ciliegia matura e croccante, poi la stessa sotto spirito tutto in un quadro fine, elegante e di una certa austerità. Il sorso attacca con un'effervescenza sottile e carezzevole, dal corpo non eccessivo ma ricco di gusto, secco, piacevolmente fresco e tannico, godibilissimo.
Una bonarda tradizionale e fuori dal coro allo stesso tempo, sicuramente buonissima.
In cantina costa 6€, più che meritate.

Loc. Moriano, 48
27040 Montù Beccaria (PV)
Tel. 0385277245

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