venerdì 19 marzo 2010

Oggi bevo: Gavi Bruno Broglia 2007 - Az. Ag. Piero Broglia

Certi atteggiamenti non li sopporto proprio.
Qualche tempo fa ero in un'enoteca a spulciare tra gli scaffali quando sento una coppia di signori che cercando un vino da acquistare dicevano con una certa supponenza al commesso, colpevole di avergli proposto chissà quale bottiglia, di bere solo ed esclusivamente vini biologici/naturali. Che loro non si avvelenano con intrugli di cantina pieni di solforosa, che loro ci tengono alla salute della terra e alla salvaguardia del pianeta.
Mancava solo che tirassero fuori la tessera del WWF e facessero vedere le mutande in canapa grezza senza solfiti aggiunti. Ma va a cagher! direbbe qualcuno (il commesso, ad esempio).
Se un vino è buono è buono e basta, che sia biologico o no.
Se dovessi bere solo vini Naturali, che pur mi piacciono e acquisto spesso, non avrei mai assaggiato ad esempio il Prima Luce, strepitoso cabernet romagnolo di Gabriele Succi, oppure i vini di La Tosa che sono uno meglio dell'altro.O ancora il Gavi di Gavi Bruno Broglia 2007 dell'azienda Piero Broglia - La Meirana bevuto oggi a pranzo, frutto della lavorazione di un vigneto sessantenne con rese, a seconda dell'annata, che vanno dai 30 ai 40 q.li per ettaro, fermentazione in bianco con l'uso di lieviti selezionati, affinamento in acciaio e poi in bottiglia.Color paglierino chiaro luminosissimo con sfumature tra il verde e l'avorio, naso intenso minerale ed agrumato, note di pesca bianca, pompelmo e tratti salini a completare un quadro di grande finezza e spessore.
Il sorso entra in bocca secco, pieno ed incisivo, con un netto contrasto tra freschezza acida e la sapidità minerale tipica dei Gavi più riusciti.
Insomma, proprio buono, anche se non rientra nella categoria "vini naturali".
Costa 20€ in enoteca, non sono pochi ma li vale.

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