mercoledì 22 aprile 2009

Oggi scrivo: Goblin Pub

A Pasqua, mentre io e Ambra eravamo impegnati in durissime lotte con tortelli e arrosti di vari tipi a Pavullo nel Frignano dai suoi nonni, ci siamo imbattuti in due locali del paese che mi hanno fatto riflettere.
Nel primo ci siamo finiti per un aperitivo, verso le 7 di sera, ambiente molto carino, moderno e ricercato, bottiglie di vino ovunque e musica fighetta piuttosto alta. La lista: un elenco dei più blasonati e premiati produttori di tutta Italia, con ottime etichette certo, ma che onestamente trovo anche in un buon supermercato qui a Milano. Esempio: tutti gli AIA della Toscana, la sezione SUPERTUSCAN, Planeta per la Sicilia e via dicendo...
Quando ho chiesto cosa c'era al bicchiere la risposta della cameriera fù: "adesso abbiamo del nero d'avola, del cabernet e del prosecco millesimato e non." Quali non era dato saperlo.
Per farla breve optai per un anonimo prosecco accompagnato da una ciotola di arachidi e poi a casa di filata.
La sera invece avevamo appuntamento con Sara al GOBLIN PUB.
Visto che Sara, la cugina di Ambra, ha 16 anni mi aspettavo un pub pieno di ragazzini sbronzi e casinari, e stanco com'ero la prospettiva non era delle migliori. Invece mi son trovato in un bel pub con gente di tutte le età e bella musica.
Ma il meglio è arrivato dopo, quando la cameriera ha portato la lista: una monumentale carta con una decina di birre alla spina (tra cui Fantome e Cantillon!!!!) e più di 250 in bottiglia, con a fianco tutte le indicazioni utili per orientarsi al meglio. E una sezione in fondo con i formati grandi e di diverse annate!
Chiacchierando salta fuori che le etichette fuori lista sono altrettante, a seconda della stagione e delle chicche che Umberto riesce a scovare in giro, che con la Brasserie Cantillon hanno fatto una birra insieme: la Don Quichotte (credo si scriva così...), preparata con uva americana di Pavullo, che anche lui è motociclista e altro ancora.
Nel frattempo ho scolato in sequenza: Duvel in bottiglia da 75 (con Ambra a farmi da spalla), pinta di Jubilator (scura tedesca 7,5°) e un calice di Gueuze Cantillon.
Con la promessa di rivederci e di un futuro giro in moto ci siamo salutati, e un pò sbronzo e molto contento sono tornato a casa.
Ecco: quando si dice metterci passione e quando no.

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